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Partiamo con una premessa: i freni a disco rappresenteranno il futuro dei sistemi frenanti anche per le bici da corsa.
Il secondo appunto, poi, riguarda un’altra delle frasi che, troppo spesso, sento dire. “Ma i pro non li usano…”

freniadisco omar 2019

Per capirci, è come se io entrassi in un concessionario e chiedessi di poter acquistare la Moto di Valentino Rossi o di un qualunque altro pilota di MotoGP. Potrò trovare, tuttalpiù, dei modelli derivati dai bolidi che ogni domenica sfrecciano sui circuiti del motomondiale ma non le stesse fuori serie utilizzate dai professionisti.

Ed è questo, probabilmente il nodo principale: pensare che le biciclette e i sistemi adottati dai professionisti siano replicabili al 100% sulle bici degli amatori.
Ci sono troppe differenze nello stile di guida, nelle dinamiche di gara e, soprattutto, nelle finalità di utilizzo. Oltretutto un amatore, qualunque sia la competizione in cui si cimenterà, non avrà mai il problema del cambio ruote né dell’appartenenza a un team strutturato, con cui confrontarsi.

“Si ma Omar, perchè tu utilizzi ancora i freni tradizionali a volte?”

L’avvento dei freni a disco, tuttavia, non cancella l’esistenza di impianti frenanti tradizionale, dotati anche di una buona efficacia, come quelli presenti tutt’ora sul mercato.
Da atleta che svolge professionalmente la propria attività (professionista, seppur in un ambito diverso da quello dei pro che attualmente sono impegnati al Giro) ho a disposizione un parco bici completo e, in questo parco, c’è ancora spazio per una bici con freni tradizionali.

Questo, ad ogni modo, non significa che non vi sia una convenienza nel passare al freno a disco né che sia inutile. Una cosa non cancella assolutamente l’altra e, essendo nato e cresciuto ciclisticamente con uno stile di guida incline all’utilizzo del freno tradizionale, passare ad un sistema nuovo richiede comunque un periodo di adattamento durante il quale, utilizzare anche una bici con sistema caliper, non è affatto un sacrilegio!

Proprio questo continuo passaggio mi fa apprezzare e comprendere ancora meglio le differenze presenti tra i due sistemi, posto il fatto che, comunque, non è che di colpo sia diventato un suicidio scendere da un passo alpino con i freni di vecchio stampo!

Veniamo, però, ai motivi per cui chiunque in questo momento si trovi a cambiare bici, dovrebbe valutare l’acquisto di un modello dotato di freni a disco:

SICUREZZA

Il freno a disco offre una sicurezza maggiore. E’ innegabile che, soprattutto in condizioni limite (è qui che si vede la differenza in fondo, finché “va tutto bene” qualunque freno fa il suo mestiere ma è nei casi estremi che abbiamo bisogno della massima affidabilità) il disco ci consenta di correggere maggiormente la frenata e di avere un’efficacia maggiore. Insistendo sul disco e non direttamente sul cerchio, ne deriva una maggior aderenza della gomma in fase di frenata, soprattutto quando ci troviamo a correggere la traiettoria in curva

MIGLIORE ADERENZA

Utilizzare freni a disco fa si che si possano adottare gomme di sezione più generosa sui telai il cui passaggio ruota risulta più generoso. Inoltre la maggior larghezza dei cerchi fa si che il sistema ruota-gomma risulti maggiormente stabile e, soprattutto, confortevole, cosa da non sottovalutare considerando che, appunto, un amatore non è un professionista e il suo fisico, per quanto allenato possa essere, non è abituato a sopportare gli stress dovuti alle asperità del terreno.

MINOR SURRISCALDAMENTO DEL CERCHIO

Essendo demandata al disco la frenata, il cerchio (soprattutto in caso di ruote in carbonio) non subirà il pericoloso surriscaldamento dovuto al prolungato utilizzo dei freni soprattutto in caso di discese molto lunghe. Questo fa si che, se da un lato i cerchi potranno avere una durata maggiore, dall’altra non vi saranno rischi di pericolose forature dovute al calore sprigionato dalla frenata e che coinvolge anche la gomma stessa.

MINOR FORZA A PARITA’ DI FRENATA

A parità di frenata dovremo utilizzare minor forza sulle leve per azionare la pinza. Questo fa si che consumeremo meno energie e andremo a stressare meno le mani, e i tendini/muscoli delle braccia.

Insomma, se è vero che fino ad oggi abbiamo pedalato su bici con freni tradizionali lo è altrettanto il fatto che la tecnologia prosegue il suo corso inesorabilmente offrendoci strumenti sempre più efficaci, sicuri e confortevoli.

Fausto Coppi ed I campioni del passato pedalavano su bici molto piu pesanti delle nostre, con rapporti a dir poco inadeguati (se raffrontati ai nostri…), freni quasi inesistenti e su strade quasi sempre sterrate. Ma sono certo che, di fronte a questo sviluppo, anche loro ne avrebbero tratto beneficio!

E ricordiamoci sempre che i professionisti del pedale praticano un altro mestiere ed uno sport tutto sommato diverso da chi pedala per il puro gusto di farlo nei ritagli di tempo della vita quotidiana.

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